Come valorizzare i vini rosati nel menù del ristorante per aumentarne il consumo

Vendita vini rosati: perché puntare su questa tipologia oggi

Nel periodo estivo, la richiesta di vini rosati cresce in modo significativo, soprattutto nel canale Ho.Re.Ca. Questo trend rappresenta un’opportunità concreta per ristoratori e gestori di enoteche che desiderano ampliare l’offerta e incrementare le vendite. I dati di consumo confermano una predilezione sempre più diffusa verso i rosati, soprattutto tra i clienti più giovani e attenti alle novità del mercato.

Secondo le analisi pubblicate da Federvini e Unione Italiana Vini, il segmento dei rosati continua a guadagnare terreno nelle carte vini, grazie alla sua freschezza, alla facilità di abbinamento e all’appeal visivo. Presentare i rosati come scelta primaria nei menù estivi, accompagnati da una selezione ben curata, può davvero fare la differenza nelle vendite.

Come presentare i rosati nel menù per aumentare le vendite

Un’efficace presentazione dei vini rosati all’interno del menù del ristorante è essenziale per stimolarne la scelta. Non basta includere un rosato generico: occorre dare rilievo a ciascuna etichetta, sottolineandone il carattere distintivo.

Il consiglio è posizionare i rosati in una sezione autonoma o ben visibile, con descrizioni evocative e dettagli sensoriali. Ad esempio, indicare se si tratta di un rosato provenzale fresco con note di frutti rossi o un rosato italiano dai toni più strutturati. Anche il formato (bottiglia o calice) e le annate recenti possono influenzare la decisione del cliente.

Vendita vini rosati: abbinamenti consigliati e stagionalità

Suggerire abbinamenti mirati con piatti estivi aiuta i clienti a percepire il rosato come una scelta ideale. I vini rosati sono perfetti con insalate gourmet, pesce alla griglia, finger food e cucina mediterranea.

Utilizzare indicazioni nel menù del tipo ‘Da provare con il nostro carpaccio di salmone’ o ‘Ottimo con le linguine al limone’ rende l’esperienza più coinvolgente.

Inoltre, promuovere il rosato come vino stagionale estivo, con richiami visivi (ad esempio, un’icona a forma di sole o bicchiere con ghiaccio), favorisce la sua associazione a momenti di freschezza e convivialità.

Strategie di comunicazione e formazione del personale

Il successo nella vendita dei vini rosati passa anche dal personale di sala. I camerieri ben formati possono influenzare positivamente le scelte dei clienti.

È utile organizzare brevi sessioni formative interne con il distributore o sommelier, per raccontare storie legate al territorio, al produttore o alle tecniche di vinificazione. Fornire frasi chiave per suggerire il rosato durante l’ordine aumenta le probabilità di vendita.

Parallelamente, strumenti come lavagnette, QR code sul tavolo con approfondimenti o una ‘proposta del giorno’ evidenziata sul menù aiutano a comunicare valore.

Conclusione

Integrare i vini rosati in modo strategico nel menù di un ristorante può incidere positivamente sui margini e sulla soddisfazione della clientela. Attraverso una comunicazione chiara, un posizionamento ben studiato e un personale coinvolto, il rosato smette di essere un vino ‘di nicchia’ e diventa protagonista. Philarmonica supporta i ristoratori con una selezione curata di etichette rosate pensate per il mercato estivo e per una ristorazione di qualità.

FAQ

Quale differenza c’è nella vinificazione dei vini bianchi, rosati e rossi?

La differenza principale risiede nel contatto tra mosto e bucce. I vini rossi vengono fermentati con le bucce per estrarre colore e tannini, i bianchi vengono pressati subito separando il mosto. I rosati seguono una macerazione breve (da poche ore a un giorno) con le bucce, per ottenere un colore tenue e un profilo fresco.

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