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Vino stagionato: come selezionarlo e proporlo in carta

Definizione corretta e termini tecnici per la carta


Il termine “vino stagionato” è spesso usato in modo improprio; per una comunicazione chiara in sala e in carta si preferisce parlare di
vino affinato. Con “affinamento” si indica il periodo in cui il vino matura in recipienti come
acciaio, cemento, legno, anfora o direttamente in bottiglia prima della vendita.


L’affinamento plasma i profumi (specie i terziari: spezie, tabacco), ammorbidisce la tessitura tannica
e migliora la tenuta al sorso. In carta, usare la dicitura “vino affinato” evita ambiguità e posiziona correttamente il calice al tavolo.
Le schede Philarmonica.it riportano contenitori e tempi di affinamento, oltre a indicazioni di servizio:
strumenti essenziali per selezionare etichette coerenti coi piatti del menu. Così il capitolo “vino stagionato”
diventa leggibile, vendibile e di supporto anche a personale meno esperto.

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Vini italiani per regione: come creare una proposta autentica per ristoranti ed enoteche

Vini italiani per regione: i fondamenti per costruire una carta coerente


Per realizzare una carta centrata sui vini italiani per regione, la parola d’ordine è leggibilità. Il cliente deve riconoscere rapidamente i territori e comprendere quali vini si abbinano ai piatti offerti. Il criterio operativo è semplice: per ogni area seleziona 1–2 stili con identità chiara, evidenzia note sensoriali chiave e abbina un piatto ‘ancora’ della cucina. Sul catalogo Philarmonica.it trovi etichette adatte a diverse esigenze, dai rossi strutturati toscani ai bianchi salini per il mare, con schede prodotto dettagliate su profili e modalità di servizio. Così la sezione “vini italiani per regione” diventa una bussola pratica per sala e cliente, favorendo rotazione e monitoraggio di margine e soddisfazione.

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Vini internazionali: trend esteri 2025 da inserire in carta

Vini internazionali e vini esteri: che cosa intendiamo e perché inserirli ora
Per iniziare con chiarezza: con “vini internazionali” ci riferiamo a etichette prodotte fuori dall’Italia che hanno uno stile riconoscibile e richiesto dal pubblico – dai bianchi freschi del Centro Europa agli Champagne Blanc de Blancs, fino ai tagli Cabernet/Merlot del cosiddetto Nuovo Mondo. Nel canale B2B, l’inserimento mirato di vini esteri amplia le opzioni di abbinamento e attrae clienti curiosi, senza snaturare l’identità del locale. La parola chiave è coerenza: scegliere pochi stili con forte leggibilità, collegarli ai piatti di carta e descriverli in modo utile in menu. Il catalogo Philarmonica.it mette a disposizione referenze estere già validate per la ristorazione – Champagne a basso dosaggio, Sauvignon a matrice minerale, Riesling teso – che consentono rotazione regolare e un racconto sensoriale chiaro al tavolo.

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