Alle Artikel
1 59 →
Spesso ci si chiede: malto d’orzo cos’è davvero? Il malto d’orzo è il risultato della trasformazione dell’orzo attraverso un processo chiamato maltazione. Questa tecnica prevede l’ammollo dei chicchi, la loro germinazione controllata e infine l’essiccazione. Il processo attiva gli enzimi presenti nel cereale, fondamentali per la produzione della birra, poiché trasformano gli amidi in zuccheri fermentabili. Il malto conferisce alla birra struttura, colore e aroma, ed è indispensabile in ogni birra artigianale.
Chi si avvicina al mondo della birra artigianale incontra presto il termine “birra bianca”. Questo stile deve il suo nome all’aspetto velato, dovuto all’utilizzo di malto di frumento non filtrato. Conosciuta anche come blanche (in Belgio) o witbier, la birra bianca si distingue per profumi delicati, spesso agrumati e speziati, e per una freschezza che la rende ideale in abbinamento a piatti leggeri. La fermentazione è alta, e la gradazione alcolica tende a restare contenuta, intorno ai 4-5%.
Per i professionisti della ristorazione, conoscere e proporre una birra bianca significa offrire un prodotto versatile, adatto all’estate e capace di sorprendere anche i clienti più esperti.
Sebbene la birra sia da sempre una presenza fissa nei menu dei locali italiani, l’utilizzo di birre artigianali con acqua di mare come ingrediente principale in un cocktail rappresenta una tendenza innovativa che sta conquistando i ristoranti più attenti alle nuove mode.
I cocktail alla birra permettono di esplorare combinazioni di sapori originali e di valorizzare birre artigianali italiane in modi inediti. La particolarità dell’acqua di mare conferisce a queste birre una mineralità e una sapidità uniche, che arricchiscono l’esperienza sensoriale e creano abbinamenti sorprendenti.
Per i ristoratori, questa tendenza rappresenta un’opportunità per differenziare l’offerta, aumentare il valore medio dello scontrino e dialogare con una clientela sempre più curiosa.
1 59 →