La Tenuta L’Illuminata, creazione di Guido Folonari, si trova in Piemonte a La Morra nelle Langhe. I suoi 10 ettari di vigneti, posti ad un’altitudine media di 200 metri s.l.m. con un’esposizione a Sud – Ovest, sono adagiati su un terreno sedimentario di origine miocenica, calcareo, franco - sabbioso.
Nella notte la luminosità solare riflessa, quasi metallica, dalla luna ha svelato paesaggi e particolari carichi della magia di colline che vogliono essere raccontate. L’ influsso di questo astro, che nel naturale ciclo vitale contribuisce alla crescita delle piante, alla maturazione ed al raccolto delle uve o al giusto tempo per conservarne il frutto, ha saputo ispirare l’artista greco Dimitris Kozaris. Attraverso la sapiente e raffinata tecnica della rayografia egli si è servito dell’ombra, prodotta dalla luce della luna, su grappoli e foglie del vigneto per coglierne gli effetti impressi su carta sensibile. Cosi’, attraverso questo suo personale modo di interpretare la realtà, ha saputo proporre immagini di singolare impatto emozionale che rivelano l’essenza di questa terra. Ed è quindi nel segno della luce, ovvero di quel lumen generatore di vita che è parte costitutiva del suo nome, che l’Illuminata si presenta e veste i suoi vini.
L’Azienda esprime al meglio la viticultura Piemontese attraverso la produzione del Barolo DOCG, della Barbera d’Alba DOC, del Langhe Nebbiolo DOC e del Dolcetto d’Alba DOC.
L’azienda agricola Roberto Garbarino prende il nome dal proprietario, Roberto Garbarino, un giovane viticoltore piemontese che, dopo la laurea in viticoltura ed enologia a Torino, si è trasferito nelle Langhe. Dopo un’esperienza in Nuova Zelanda, torna in Langa nel 2010 per inseguire il suo sogno: produrre bollicine di grande qualità in una terra di rossi per tradizione.
Oggi, grazie a Beatrice, la cantina si estende su una superficie vitata di 6 ettari nel territorio di Neviglie, piccolo paese della Langa cuneese; i vigneti si suddividono fra diverse DOC e DOCG, nello specifico Alta Langa, Moscato e Dolcetto. La maggior parte dei terreni sono situati su un unico versante esposto a sud, in perfetta esposizione su Treiso e sul Monviso, a un’altitudine media di circa 450 metri sul livello del mare e godono di un clima fresco e asciutto perfetto per produrre spumanti eleganti e dal carattere deciso. I terreni sono ripidi, caratterizzati da un sottosuolo argillo-sabbioso, che consentono di portare a vendemmia uve di altissima qualità, coltivate senza fertilizzanti chimici e con un uso ridottissimo di fitofarmaci sistemici.
La bottiglia, secondo Garbarino, “racconta l’annata trascorsa, le stagioni, l’andamento climatico, ma soprattutto è il filo diretto con la terra”.
Guido Folonari, da sempre innamorato del Südtirol, dei suoi vini, dei suoi vigneti e dei suoi paesaggi, riesce oggi a realizzare questo progetto vitivinicolo che nasce dal duro lavoro di 5 piccoli Vignaioli Altoatesini, proprietari di altrettanti Masi, con “terroir” totalmente diversi tra loro.
Il Gewürztraminer prodotto con uve provenienti da ripidi pendii situati dai 400-600 m s.l.m., in zone altamente vocate nei dintorni della città di Bolzano, il Müller Thurgau che proviene dalla Val d’Isarco, con vigneti situati a 600-700 m. s.l.m., il Sauvignon proveniente soprattutto da vigneti scelti con suoli caldi e sabbiosi nell’Oltradige e Renon, il Pinot Bianco che proviene da vigneti selezionati nei dintorni di Bolzano dove grandi sono le differenze di temperatura tra il giorno e la notte, il Kerner coltivato in terreni leggeri, ghiaiosi e sabbiosi dei pendii più elevati, ripidi ed esposti al sole della media Val d’Isarco e Renon, altitudine 600-800 metri s.l.m., il Pinot Nero, o Blauburgunder, che da oltre un secolo ha trovato in Alto Adige la sua seconda patria esprimendosi al meglio quando coltivato in vigneti adagiati in siti caldi e ben ventilati tra i 500 e 750 m s.l.m. al Renon, ed il Lagrein, tipico vitigno dell´Alto Adige, che trova il suo habitat ideale nella conca di Bolzano.
L’amore per la cura del vigneto, e quindi delle uve, e la sapiente mano di Stephan Filippi, enologo Altoatesino di grande personalità, hanno dato vita a sette vini che rispecchiano carattere e provenienza del territorio.
L’Azienda Agricola Boscaini Carlo si trova nel cuore della Valpolicella classica, a S.Ambrogio di Valpolicella, un piccolo paese nella parte più occidentale della denominazione veronese. La storia vinicola della famiglia Boscaini ha inizio settant’anni fa con Carlo Boscaini, di cui l’azienda porta il nome. Oggi sono Carlo e Mario a proseguire l’opera.
Gli impianti dei quindici ettari di vigna sono stati rinnovati agli inizi degli anni Novanta e ora i vigneti sono nel pieno della maturità. Il rispetto della tradizione unito a una particolare carica innovativa, grande capacità imprenditoriale al servizio dell’eccellenza sono, in sintesi, i principi ispiratori dell’azienda la cui produzione annua è di 60.000 bottiglie.
L’Azienda Agricola Boscaini Carlo ha saputo identificare il valore della Valpolicella, una delle aree più prestigiose del panorama enologico italiano, restando fedele alla tradizione del fondatore. Sono infatti impiegate solo uve della tradizione per una produzione solida e fortemente legata alla denominazione.
Cafaggio è una tenuta storica con una storia che risale al 1408 e ha cambiato proprietà nel corso dei secoli. La tenuta si trova a Panzano, nella famosa zona denominata Conca d’Oro, nota per la produzione di vini Chianti Classico di alta qualità. La tenuta comprende 60 ettari di terreno, di cui 30 ettari destinati ai vigneti, 3 ettari agli oliveti e il resto al bosco. Appartenuta ai monaci benedettini di Siena e alla famiglia Niccolini di Firenze, successivamente è passata sotto la proprietà dell’Ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova. La tenuta è poi passata alla famiglia Boddi nel XIX secolo e successivamente alla famiglia Farkas negli anni ‘60. La famiglia Farkas ha ristrutturato le cantine e ha dato nuova vita ai vigneti e agli oliveti portando l’azienda alla notorietà internazionale che ancora oggi la caratterizza. Dal 2016, guidata da Marco Zanoni, Cafaggio ha continuato a rafforzare il proprio ruolo di produttore di qualità del Chianti Classico valorizzando e migliorando tutto quanto già esistente, tramite la cura maniacale, lungo tutta la filiera produttiva.
L’azienda San Filippo è situata in una splendida zona ad est di Montalcino, dove si producono i vini più longevi ed eleganti dell’intero comprensorio del Brunello. Ha un’estensione di circa 22 ettari, di cui 11 di vigneto, dove vengono coltivati principalmente Sangiovese, Merlot e Sirah, e circa un ettaro e mezzo di oliveto.
Fondata nel 1972 (la prima bottiglia di Brunello è del 1977), l’azienda è stata acquistata da Roberto Giannelli, che ha ristrutturato e rinnovato tutti gli edifici e le aree esterne della proprietà e del wine resort. Allo stesso tempo, Roberto ha anche riorganizzato la produzione dei vini, avvalendosi dell’esperienza di wine maker e tecnici della vinificazione di sua fiducia.
La cantina, moderna e funzionale, si estende su una superficie coperta di oltre 1.000 mq ed è organizzata in uno spazio per la vinificazione, un locale per l’affinamento, un reparto per l’imbottigliamento, il confezionamento e lo stoccaggio dei vini. La cantina di invecchiamento è ricavata nei fondi dell’antica casa colonica.
Donna Olimpia 1898 è nata da un’intuizione di Guido Folonari, erede di una delle storiche famiglie del vino italiane, che nei primi mesi del 2001 decide di sviluppare un progetto enologico ambizioso. “Quando ho deciso di cominciare da solo questa avventura, ho veramente deciso di prendere e partire. Cosa cercavo? Non lo sapevo neanche io. Cercavo un luogo che mi emozionasse. Ho avuto la fortuna di trovarne 3”. Così, in breve tempo, le tre aziende vinicole realizzate nelle più prestigiose aree di produzione tra Piemonte e Toscana, emergono nello scenario italiano e sono immediatamente riconosciute come “the three Killer B’s” di Guido Folonari.
L’azienda, che reca il nome di “Donna Olimpia 1898” (Olimpia Alliata, Signora di Biserno e sposa di Gherardo della Gherardesca, che diede il nome alla Tenuta nel 1898 in occasione del 25° anniversario del loro matrimonio), ha una superficie di circa 60 ettari tutti situati nella Doc Bolgheri e copre una fascia di territorio che va dal Km 167,8 della statale Aurelia verso l’interno per circa 1,2 km; la morfologia dei terreni è pianeggiante e coltivati per 45 ettari a vigneto e in parte a seminativi.
Perla enologica incastonata nell’entroterra laziale, Colle di Maggio rappresenta un “unicum” in grado di regalare un sogno che travalica i confini regionali per sostenere una filosofia che abbraccia tre concetti che costituiscono la spina dorsale di tutta la sua produzione: la Qualità, il Bello e l’Arte. Colle di Maggio è situata a Velletri, nei Colli Albani, una città considerata da sempre “la campagna di Roma”, in quella che una volta veniva chiamata “Contrada Prato di Maggio”, da cui prende il nome l’azienda. La cantina affonda le sue radici negli anni Sessanta, quando fu fondata da Domenico Tulino, un avvocato appassionato d’arte che spesso ospitava illustri artisti come Mario Schifano e Giorgio de Chirico. Oggi, la nuova proprietà, guidata da uno spirito familiare e una forte passione per la sperimentazione, lavora instancabilmente per valorizzare questo patrimonio vitivinicolo di oltre cinquant’anni.
L’azienda agricola Laura De Vito nasce dal desiderio dei coniugi Laura e Carmine di valorizzare e raccontare la storia di un piccolo territorio: l’Irpinia. L’azienda coltiva 10 ettari di Fiano nel comune di Lapio, in provincia di Avellino, in tre diverse contrade: Arianiello, Verzare e Sauroni, da cui hanno origine i tre Cru. La filosofia aziendale si basa sul rispetto del territorio, a partire dalle pratiche di lavorazione del terreno, alla vinificazione, fino alla vendita del prodotto. L’incontro avvenuto con l’enologo Vincenzo Mercurio, profondo conoscitore delle sfumature che sono racchiuse nei suoli dell’Irpinia, ha dato luogo all’inizio del progetto di zonazione aziendale da cui sono nati i tre Cru.
Del resto il motto di Laura è“ essere prima di apparire”.
L’Azienda Agricola Antonella Corda si trova a a Serdiana, nel basso Campidano, a pochi chilometri da Cagliari. Il territorio, storicamente vocato all’agricoltura, è costellato di ulivi, vigneti e campi di cereali. Agronoma specializzata nella gestione vitivinicola, Antonella Corda ereditò nel 2010 i vigneti di famiglia e prese le redini dell’azienda trasformandola ben presto in una “boutique winery”. Innovazione e tradizione si fondono alla perfezione in questa realtà vitivinicola d’eccellenza capace di riflettere l’identità di una delle zone più interessanti della Sardegna per la produzione di vino.
A oggi gli ettari sono 40 di cui 15 vitati, 12 di oliveto e i restanti seminativi. L’amore per la terra e il rispetto per la tradizione: sono questi i valori di Antonella Corda che si ritrovano nei vini prodotti, tutti contraddistinti da genuina raffinatezza. La gestione del sistema vitivinicolo si basa su sistemi di lotta integrata, di concimazioni organiche e di irrigazioni sostenibili.
Tenute Ballasanti è una realtà vinicola decisamente unica in Sicilia, situata sui pendii dell’Etna. È proprio qui nella terra di famiglia, sul declivio dell’Etna che guarda l’alba sul mare che Manuela Seminara ritorna. Ed è qui che Manuela e Fabio Gualandris, hanno fatto dell’intesa perfetta tra di loro e del comune amore per la terra, il punto di forza dell’azienda.
Da questa speciale sinergia determinata a produrre vini dritti e dirompenti all’insegna dell’eccellenza, Manuela vuol far rivivere attraverso i suoi vini la forza dell’Etna, “A muntagna” e l’assoluto rispetto della natura e dei suoi tempi: perché sentire e comprendere la terra significa per lei cogliere il senso della vita.
Tutto alle Tenute Ballasanti racconta una storia, dai sentieri che si snodano tra i vigneti, al muro a secco eretto da Don Lorenzo, il bisnonno, ai due pini marittimi che facevano ombra a donna Mara, la moglie, quando, nei giorni di Libeccio, diceva che lì Ballavano anche i Santi, tanto il vento soffiava. Alla presenza silenziosa e potente di Don Angelo, il nonno, che con il suo lavoro e il suo esempio fa affondare le radici affettive di Manuela e poi di Fabio. L’amore per questa terra ha portato la coppia a recuperare l’antica tenuta e a far rivivere la bellezza d’un tempo.
Elisabeth Pichler-Krutzler dalla Wachau e Erich Krutzler dal Burgenland hanno fondato la loro azienda vinicola nella Wachau nel 2006. Entrambi provengono da famiglie storicamente vocate alla produzione di vino. Insieme creano vini unici e dall’animo nobile, basandosi sul rispetto della natura, attraverso una viticoltura sostenibile.
I vini Pichler-Krutzler sono puri, autentici e di qualità, senza alcun compromesso. Ogni vino riflette il territorio da cui proviene, è vendemmiato, affinato e imbottigliato senza alcun assemblaggio. Dal momento che non c’è alcuna aggiunta di zucchero, nessuna concentrazione, chiarifica o additivo di ogni sorta, tutti i vini riflettono le loro origini. Lavorati a mano con cura, senza seguire alcun trend del momento. La Wachau ospita luoghi veramente unici per la produzione di vini austriaci ed è stata riconosciuta tra i Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO.
I vigneti, principalmente a Grüner Veltliner e Riesling, che si estendono nelle vallate e risalgono le rive del fiume, su terrazzamenti in pietra, possono essere coltivati solo a mano. È qui che il fronte Atlantico incontra le miti influenze della Pannonia dall’Est e crea uno specifico micro-clima. Il terreno intervalla la sabbia del Danubio, al loess e i strati di roccia superficiali: questo ambiente conferisce ai vini unicità e identità. La Wachau è riconosciuta per essere una delle migliori regioni produttrici di vino al mondo.
Tement si trova a Berghausennel nella regione della Stiria meridionale (Steiermark), il “cuore verde dell’Austria”, al confine con Slovenia. Posta sulle incantevoli alture tra vigne arrampicate in mezzo a boschi e pascoli, sovrasta il vigneto Zieregg; da qui si può apprezzare il panorama mozzafiato verso la Slovenia e la parte orientale della Stiria.
La proprietà si estende su 85 ettari e la gestione è affidata ad Armin e Stefan Tement che rappresentano la terza generazione. La moderna cantina, costruita nel 2001, sorge in una posizione spettacolare e domina dall’alto circa 50 ettari vitati sul versante sloveno con esposizioni da sud-est a sud-ovest, coltivate in regime biologico ed ecosostenibile con rese che non superano i 45 ettolitri per ettaro.
Le uve sono raccolte a mano in più passaggi per ottenerle pienamente mature e perfettamente sane, prima che compaia la botrytis cinerea, data la predilezione per bianchi di grande finezza. I terreni, calcarei con sedimenti marini, danno vini eleganti e minerali.
La famiglia Steinmetz arrivò a Brauneberg nel 1930 e costruì diverse attività, ma nel 1950 Gunther decise di mantenere solo la cantina. Suo figlio Stefan rilevò l’azienda all’età di 21 anni e portò un approccio naturale alla viticoltura e alla vinificazione, preservando il tradizionale stile Trocken. L’azienda dispone oggi di 13 ettari di vigneti nella Mosella centrale, il 94% dei quali si trova su pendii ripidi che devono essere lavorati a mano. L’attenzione di Stefan per il terroir è quasi un’ossessione e crede nella produzione di vini che siano fedeli a se stessi piuttosto che cercare di piacere a tutti. La regione di Brauneberg, nella Mosella, è rinomata per i suoi vigneti di Riesling, come il Brauneberg Juffer e il Wehlen Sonnenuhr. Dagli anni ‘50, la famiglia Steinmetz si dedica alla produzione di vini Riesling classici con il giusto grado di maturazione e senza zuccheri residui, contrariamente allo stile prevalente nella regione. Le uve vengono raccolte tardivamente e i mosti vengono fermentati a novembre.
Weingut Robert Weil è una storica tenuta vitivinicola del Rheingau (Germania), fondata nel 1875 da Robert Weil, e guidata oggi da Wilhelm Weil, suo diretto discendente di quarta generazione.
Robert Weil comprò i suoi primi vigneti nella zona del Kiedricher Berg nel 1867, quando era ancora professore di tedesco alla Sorbona di Parigi. Con l’avvento della guerra franco-prussiana del 1870-71, fu costretto a lasciare la Francia e si trasferì a Wiesbaden, dove iniziò a lavorare come giornalista, dedicandosi al tempo stesso all’acquisizione di nuovi vigneti nelle zone più vocate del Kiedricher Berg.
Oggi Weingut Robert Weil conta un totale di 90 ettari di proprietà, tutti coltivati a Riesling. Questa dedizione assoluta a un’unica varietà, dal 1875 ad oggi, ha fatto sì che Robert Weil divenisse agli occhi di numerosi osservatori ed esperti internazionali il simbolo per antonomasia del Riesling tedesco.
Il Domaine de Terres Blanches, acquistato da Jean-Louis Saget nel 1998, presenta notevoli qualità che lo hanno attratto grazie alla storia della sua famiglia a Pouilly-sur-Loire. Riconoscendo il potenziale del Sauvignon Blanc a Sancerre e Pouilly Fumé, Jean-Louis ha visto un’opportunità. Nel 2010, i suoi figli Arnaud e Laurent si sono uniti all’azienda e si sono concentrati sul miglioramento dei terroir e dei vini. La tenuta è composta da 15 ettari nella denominazione Sancerre, con 13,5 ettari coltivati a Sauvignon Blanc e 1,5 ettari a Pinot Noir. Inoltre, ci sono 2 ettari di Sauvignon Blanc nella denominazione Pouilly-Fumé. L’identità del Domaine de Terres Blanches deriva dai diversi terroir che possiede. I terroir vengono rispettati appieno, permettendo ai vini di esprimere le loro caratteristiche uniche. Ogni parcella viene vinificata separatamente, per garantire che le qualità specifiche delle uve siano accuratamente preservate. I valori del Domaine sono radicati nell’amore per la terra, per i vigneti e nella convinzione che il terroir debba essere lasciato libero di esprimere il proprio carattere.
Nella regione Alsazia, più precisamente nel paese di Bergheim, la famiglia Lorentz è dedicata alla produzione di vino da 250 anni.
“Non puoi produrre vino se non ci metti tutto il tuo cuore.” Questo è il motto che esalta la passione di chi lavora in questa azienda. E’ proprio una grande passione quella che ha permesso a Charles Lorentz, il fondatore, di raggiungere questa eccellenza, piantando le vigne sulle colline di Altenberg de Bergheim.
Thus, Riesling, Pinot Grigio, Gewurztraminer ed altre varietà nelle colline Altenberg esprimono le loro tipicità, anno dopo anno. Il riconoscimento a questa ostinazione e perseveranza è avvenuta nel 1983, con la classificazione di questi vigneti come “Gran Cru”.
Quando madre natura lo permette, è possibile praticare la preziosa “raccolta tardiva” e, ancor più complessa e rara, la “selezione degli acini nobili”.
Lo stesso livello di attenzione è applicato in cantina, grazie all’uso delle più moderne tecnologie di vinificazione, affinamento e imbottigliamento.
Les Vignerons de Mancey è stata fondata nel 1929 ed è cresciuta fino a coprire 120 ettari di vigneti intorno a Mancey, a pochi chilometri da Tournus e dal fiume Saône. I vigneti e le cantine si trovano nel cuore di questa magnifica regione vinicola, nel punto più alto del Le colline del Mâconnais, una regione vasta e aperta con vigneti piantati su dolci pendii collinari, tra i prati e boschi. Questa cooperativa riunisce la produzione di circa 50 viticoltori con la vinificazione dei tradizionali vitigni della Borgogna: Chardonnay, Pinot Noir, Aligoté e Gamay.
La tenuta vinicola si trova nel pittoresco villaggio di Vergisson, nella Borgogna meridionale, e si sviluppa su una superficie di 7 ettari. I proprietari, Gilles e Joëlle Morat, seguono un approccio artigianale nell’enologia, adottando metodi agricoli naturali e sostenibili per i loro vigneti. Prestano particolare attenzione al lavoro manuale, compresa la vendemmia, e utilizzano tecniche precise sia in vigna che in cantina per creare vini ricchi e puri che rispecchiano il terroir di Vergisson. A partire dalla vendemmia del 2022, la tenuta ha ottenuto la certificazione biologica. La tenuta produce vini di Pouilly-Fuissé e di Saint-Véran. La scelta di una superficie viticola più piccola è in linea con la filosofia artigianale della tenuta, che privilegia il lavoro manuale, la coltivazione stagionale del suolo e l’utilizzo di prodotti biologici minerali o vegetali.
La tenuta Bachey-Legros è rinomata per i suoi antichi vigneti che producono uve di alta qualità grazie alla dedizione e all’attenzione della famiglia per secoli. I loro vini riflettono il carattere locale del terreno e sono una combinazione armoniosa di forza e finezza. L’eredità della famiglia è legata all’eccellenza e alla personalità dei loro vini, che rimangono una tradizione tramandata con cura e passione. Attualmente, Lénaïc e Samuel sono i custodi di questa eredità. I vigneti della tenuta si estendono su 18 ettari e si trovano nelle migliori località di Santenay, Chassagne-Montrachet e Les Maranges. Le viti più preziose sono quelle coltivate tra il 1935 e il 1955. L’etica della tenuta si basa sul rispetto della vite, dell’ambiente e dei lavori dei loro antenati. Il dominio Bachey-Legros è noto per la sua identità come azienda di Vecchie Vigne.
Il Domain Edmond Cornu è una tenuta vitivinicola a conduzione famigliare situata nella Côte de Beaune. Copre una superficie di 16,25 ettari di vigneti prevalentemente rossi. La tenuta è gestita da Pierre e Edith, con l’aiuto del cugino Emmanuel e il prezioso supporto di Edmond, anche se ormai in pensione. Nel 2020, la figlia Lucie ha iniziato a lavorare nel Domaine di famiglia, dopo aver completato gli studi di viticoltura ed enologia e aver acquisito esperienze in diverse regioni vinicole del mondo. Nel corso degli anni, la tenuta si è adattata alle sfide economiche e ha investito in equipaggiamenti e infrastrutture commerciali. Si prendono cura del loro vigneto con metodi sostenibili, utilizzando la lotta integrata e hanno ottenuto diversi certificati ambientali, incluso il livello 3 HVE. La tenuta imbottiglia il suo vino al 100% in loco per garantire la qualità del prodotto finale.
Domaine Georges Lignier et Fils è da quattro generazioni a conduzione familiare, Benoit Stehly ha sempre saputo di essere destinato a diventare un vigneron. Terminati gli studi in viticoltura ed enologia, ha assunto la direzione del Domaine nel 2003 e da allora si è lasciato guidare dalla passione per la vite e il suo ecosistema, trasmettendo la propria identità a tutti i vini prodotti. Con uno straordinario terroir che copre 16 ettari divisi tra 50 diversi appezzamenti, Domaine Georges Lignier et Fils coltiva i propri vigneti che ricadono in 17 diverse denominazioni, di cui quattro grand crus, che ben rappresentano la diversità dei vini di Borgogna.
Laurent Delaunay, oggi rappresenta la quinta generazione di una famiglia di viticoltori e négociants e si è riappropriato della storia della sua famiglia. Nonostante negli ultimi anni fosse progressivamente caduta nell’oblio, la Maison Edouard Delaunay ha una storia ricca e unica, ed è sempre stata strettamente legata alla Borgogna, e protagonista nell’epica espansione intercontinentale che questi vini hanno vissuto per tutto il XX secolo. Riacquistata nel 2017 da Laurent Delaunay, pronipote del fondatore, la Maison ha riconquistato il suo posto all’interno della cerchia dei grandi négociants di Borgogna grazie alla vinificazione e all’affinamento meticoloso e preciso di vini eccezionali provenienti dai migliori terroir di Borgogna.
Jeannine Boutin è un’azienda vinicola situata nella regione della Valle del Rodano settentrionale, in Francia. Stéphane Vedeau ha fondato l’azienda nel 2005 dandogli il nome della sua mamma. L’azienda è specializzata nella produzione di vini ottenuti da vitigni classici del Rodano settentrionale come il Syrah e il Roussanne, ed adotta procedure di agricoltura biodinamica con un approccio olistico e rinnovabile che riconosce il vigneto come un sistema vivente e rispetta i cicli ecologici e lunari. L’azienda produce una selezione di vini dalle grandi denominazioni della zona, come Crozes-Hermitage, Saint-Joseph, Hermitage e Côte Rôti. Jeannine Boutin è rinomata per le sue diverse cuvée, che catturano le diverse peculiarità dei vigneti e per la visione creativa dell’enologo.
La Ferme du Mont è un’azienda vinicola situata nella regione del Rodano meridionale, in Francia. Stéphane Vedeau ha fondato l’azienda nel 2005. La Ferme du Mont si trova nella denominazione Châteauneuf-du-Pape, famosa per i suoi vini rossi e bianchi. Questa denominazione si trova nella parte meridionale della Valle del Rodano. L’azienda è specializzata nella produzione di vini ottenuti da vitigni classici del Rodano come Grenache, Syrah, Mourvèdre e Cinsault, utilizzati per creare i vini rossi, e Grenache Blanc, Roussanne e Clairette per i vini bianchi e adotta procedure di agricoltura biodinamica con un approccio olistico e rinnovabile che riconosce il vigneto come un sistema vivente e rispetta i cicli ecologici e lunari. L’azienda produce una selezione di vini dalle grandi denominazioni della zona, come Châteauneuf-du-Pape, Côtes-du-Rhône e altre denominazioni regionali. La Ferme du Mont è rinomata per le sue diverse cuvée, che catturano diverse peculiarità dei vigneti e la visione creativa dell’enologo.
Ultimate Provence si trova a La Garde-Freinet, un antico villaggio provenzale, situato nel cuore del Massif des Maures, a due passi dal Golfo di Saint-Tropez.
La tenuta, che si estende su 46 ettari, è situata nella Riserva Naturale Plaine des Maures, un luogo unico in Francia che racchiude un’eccezionale biodiversità nella regione mediterranea, nonché un paesaggio di grande valore.
I vigneti, interamente sotto la denominazione AOP Côtes-de-Provence, dal 2021 hanno ottenuto la certificazione biologica.
Estremamente suggestiva con il suo stile contemporaneo, la cantina di vinificazione è opera dell’agenzia di design Humbert & Poyet.
La famiglia Hesketh produce vino da tre generazioni. L’avversione per le convenzioni li ha sempre portati a seguire “il sentiero meno battuto” e a lavorare o vivere in diverse regioni viticole del mondo, tra cui la Borgogna, la Languedoc, la California, l’Australia e la Nuova Zelanda.
Nel 2006 Jonathon e Trish sono tornati nella loro casa in South Australia per fondare Hesketh Wines e produrre vini che riflettono la storia della loro famiglia. L’influenza internazionale fa sì che i vini Hesketh siano noti per la loro tipicità territoriale, la pura espressione varietale e il sapore elegante. Lavorando solo uve provenienti dai vigneti di proprietà realizzano vini sofisticati che riflettono lo stile e l’etica enologica della famiglia.
La famiglia Hammond, proprietaria di Tiraki Wines, vanta una lunga storia nella regione neozelandese di Marlborough. La loro tenuta di famiglia, Longfield Farm, è stata acquistata nel 1870 ed è stata gestita da sei generazioni della famiglia Hammond negli ultimi 150 anni. Inizialmente incentrata sull’agricoltura tradizionale, la tenuta si è evoluta in modo significativo e ora comprende estesi vigneti che producono uve pregiate come il Sauvignon Blanc e il Pinot Nero. Il nome “Tiraki” deriva dalla parola Maori per “schiarita del cielo”, che riflette il nome locale Maori di Marlborough e simboleggia nuovi inizi e ottimismo. Questa eredità culturale e il legame con la terra sono al centro della filosofia e dell’approccio alla viticoltura della famiglia Hammond.
Doolhof ha una superficie di circa 380 ettari e si trova in una lunga valle sotto il passo di Bains Kloof nella regione di Wellington a 60 chilometri da Città del Capo. Di questi 380 ettari, ottanta sono coltivati a vigneto mentre il resto rimane in condizioni incontaminate e aree completamente invase da specie esotiche. La fattoria è stata il gioiello della valle di Bovlei per tre secoli e ha avuto molti proprietari. Le viti di Doolhof sono state piantate nel 1995, e la cantina ha acquisito lo status di tenuta nel 2005. Il proprietario è Dennis Verrison, un appassionato di cricket oltre che di vino. L’enologo Frederick Kühne è arrivato a Doolhof nel 2008, dopo una lunga esperienza presso Jordan Winery in California e presso la rinomata tenuta Chateau Palmer a Margaux. Doolhof è un membro accreditato della Biodiversity in Wine Initiative, un progetto che coinvolge l’intero settore per promuovere la conservazione del fynbos “macchia fine”.
Lo sherry, famoso vino spagnolo, viene prodotto nella ristretta area geografica di Jerez, in Andalusia. Il vino viene prodotto da circa 3.000 anni e i primi a conoscerlo furono i Fenici o i Greci.
Lo sherry ha guadagnato popolarità in Inghilterra grazie all’apertura dei porti mercantili. Sono diversi i fattori che contribuiscono all’unicità di questo vino, tra cui le condizioni climatiche e geologiche, i metodi di viticoltura e vinificazione e un processo di invecchiamento tradizionale.
La famiglia Domecq, che fondò l’azienda a Jerez de la Frontera nel 1730, ha svolto un ruolo significativo nel suo sviluppo. Pedro Domecq Lembeye, che ereditò l’azienda dallo zio nel 1794, la guidò in modo eccezionale, consentendo di tramandarla di generazione in generazione.
Nel 1992, il gruppo Domecq è diventato leader del settore Wine & Spirit in Spagna. Nel 2008, la società Caballero ha acquisito i marchi di Sherry di Domecq, comprese le cantine storiche contenenti 4.000 botti di Sherry, che vengono ancora invecchiate tradizionalmente.
La storia di questo Porto nasce nel 1751, quando i componenti della famiglia Ferreira, coltivatori di viti nella valle del Douro, fondarono l’azienda.
Soprattutto Dona Antónia Adelaide Ferreira (1811-1896) che, nutrendo una grandissima passione, investì fortemente nella modernizzazione della regione, col fine ultimo di incrementare la qualità del vino Porto. La sua bravura e lungimiranza, da grande imprenditrice, fecero sì che le venne attribuito il nomignolo “Ferririnha”.
Dona Antónia fortificò i valori dell’azienda Ferreira;
Consolidando la relazione tra la produzione di vino e le attività di vendita.
Legando il concetto di tradizione a quello di modernità.
Introducendo nuove tecniche per la coltivazione delle vigne, nella produzione del vino e nell’imbottigliamento.
Investendo nella qualità del vino.
Le tenute di proprietà Ferreira sono 4; Quinta do Seixo (che si estende per 100 ha), Quinta do Porto (estesa per 40 ha) e Quinta do Caêdo (proprietà di 23 ha) che si trovano a Pinhão, Quinta da Leda, (estesa su 95 ha) che si trova a Foz Coa.
Prodotto con enorme passione da più di 250 anni, Ferreira è riconosciuto come simbolo della miglior qualità dei vini di Porto.
Da quattro generazioni la famiglia Bonville è specializzata in champagne Blanc de Blancs Grand Cru in Avize, un prestigioso terroir della Côte des Blancs.
L’azienda possiede 15 ettari di Chardonnay suddivisi in 77 appezzamenti all’interno di tre Grand Cru classificati: Avize, Oger e Le Mesnil sur Oger. La vicinanza tra i vigneti e il lavoro meticoloso dell’azienda hanno portato a un intrinseca qualità dei grappoli che vengono vendemmiati a mano solo quando e se perfettamente maturi. Viene utilizzata una pressa orizzontale per agire più gentilmente sui grappoli ed estrarne il succo.
Le gallerie sotterranee sono state costruite nel XIX secolo scavate nel puro gesso; queste cantine sono un posto magico e mantengo temperatura e umidità costante durante tutto l’anno. In Franck Bonville si crede che un minimo di affinamento di due anni e mezzo sia necessario per apprezzare la qualità del Brut Grand Cru Blanc de Blancs mentre un affinamento di almeno 6 anni sia necessario per la Cuvée Prestige e i Vintage Cuvée.
La Maison Cucifix Père et Fils fu fondata nel 1940 da André Gabriel a Avenay-Val-d’Or sulla c.d. Montagne De Reims, un promontorio boschivo con un’altezza che non supera i 300 m che estende tra le città di Reims ed Epernay, tra i fiumi Marna e Vesle. Il terreno in questa zona è unico ed è caratterizzato dall’importante presenza del gesso in profondità che funge da serbatoio idrico. Il vitigno simbolo è il Pinot Noir.
Nel 1960 la figlia di André con il marito Pierre Crucifix rilevarono l’azienda di famiglia e sviluppano la propria etichetta: Champagne Pierre Crucifix.
Nel 2005, Sébastien Crucifix, rappresentante della quinta generazione di viticoltori, insieme alla moglie Carole, decise di cambiare il nome e darle quello attuale: Crucifix Père & Fils.
Da allora Sébastien sviluppa le sue cuvée mantenendo le tradizioni dei suoi antenati e coltivando 5 ettari di Premier Cru senza diserbanti e insetticidi da oltre 10 anni.
La Maison Collard-Picard, situata a Villers-sous-Châtillon nella Vallé de la Marne, è stata fondata nel 1996 da Olivier Collard e Caroline Picard. Olivier proviene da una famiglia di produttori di vino, nipote del compianto René, forse il più grande interprete del Pinot Meunier e antesignano della vera naturalità in vigna come in cantina, mentre Caroline è la discendente di una storica famiglia di viticoltori della Côte des Blancs. La maison incarna una versione contemporanea dello Champagne, enfatizzando le tecniche tradizionali della zona. La cantina si trova su una collina che domina la Vallée. I vini prodotti qui non svolgono mai la fermentazione malolattica, il che ne aumenta la freschezza e la longevità. Questa pratica enologica non è comune in Champagne, ma è seguita dalla maison Collard-Picard per mantenere l’espressività dei vini a lungo termine. Gli champagne Collard-Picard sono rinomati per il loro forte legame con la terra e il carattere distinto dell’uva Pinot Meunier.
Zona: Hameau de Villeneuve, nell’area di produzione dell’Aube (Côte des Bar)
Ettari: le uve che danno vita agli champagne Devaux sono selezionate tra quelle di 100 vigneron su poco più di 90 ettari. Devaux fa parte dell’Union Auboise, cooperativa dell’Aube con 800 viticoltori soci per ben 1.348 ettari vitati.
Vitigni: Pinot Noir proveniente dall’Aube e Chardonnay della Côte des Blancs
Suolo: i terreni della Côte des Bar sono costituiti da marne argillo-calcaree che si alternano a marne prive di calcare.
La Maison, fondata nel 1846 dai fratelli Jules e Auguste Devaux, per più di un secolo rimase di proprietà della famiglia fondatrice. Nel 1987, il discendente, Jean-Paul Auguste Devaux, non avendo figli decise di consegnare il futuro del brand a Laurent Gillet, presidente dell’Unione Auboise, creando così una gamma di champagne votati alla massima qualità, la cui eccellenza è rappresentata dalla Collection D. Attualmente la sede e il sito produttivo si trovano a Manoir de Villeneuve, in una dimora del XVIII secolo perfettamente restaurata e riportata all’originale splendore.
Charles Heidsieck è un uomo del suo tempo: visionario e innovatore. Nel 1851 fonda la Maison de Champagne che ancora oggi porta il suo nome, e mantiene quello spirito di comunicatività, coraggio e ricerca dell’eccellenza che contraddistingue il suo fondatore. Rémois di buona famiglia, sposato con l’erede di un’altra grande famiglia della regione, gli Henriot, a soli 29 anni fonda una Maison che desidera essere a sua immagine e somiglianza.
La Maison de Champagne Charles Heidsieck rimane, a più di 160 anni dalla sua creazione, una realtà familiare nella quale ciascun erede si è impegnato a far rivivere lo spirito audace della sua fondazione, facendo scelte autentiche e personali che impongono il rispetto e che resistono alle mode effimere.
Le ambizioni di Charles risuonano in un mondo in pieno fermento. Il XIX Secolo è l’epoca delle grandi scoperte, degli spettacoli e degli interrogativi fondamentali, ovvero l’epoca di un mondo che riflette su se stesso per progredire, e che lo fa con audacia. Sicuro della qualità del suo champagne, Charles decide di esporsi al mondo. Poliglotta, socievole e con la sicurezza di chi è guidato da una chiara visione, in pochi anni diventa uno dei più influenti ambasciatori della Champagne nel mondo. Dall’America, dove conquista il Nuovo Mondo diventando il leggendario “Champagne Charlie”, passando nel cuore delle Corti Europee fino alla Russia.
Nelle grandi serate mondane dei palazzi di Parigi e Londra si serve esclusivamente l’Extra Dry di Charles Heidsieck e, in men che non si dica, viene venduto ovunque nel mondo.
Gli champagne Charles Heidsieck godono di una firma inconfondibile. Il loro stile, riconoscibile fra tutti, è caratterizzato da un’alta proporzione di vini di riserva che arricchisce le cuvée sans année della Maison, regalando un equilibrio raro e costante. I vini di riserva rappresentano la ricchezza e unicità degli champagne Charles Heidsieck, ma sono anche vini in costante evoluzione, che la maestria dello Chef de Caves assembla in una composizione armoniosa, pur conservando intatta la particolarità che ci si attende da ciascun vino. Le uve selezionate costituiscono, insieme ai cru originari, la complessità del prodotto finale. Vinificati cru per cru, vitigno per vitigno, permettono una selezione precisa di ciascun vino in cui l’uno porta il suo tocco di profondità, l’altro la sua parte di morbidezza.
Ricche, diverse, le note ottenute da vinificazioni separate determinano una precisione e una grande raffinatezza nella costruzione dei sapori, oscillando delicatamente fra la complessità, la profondità e la morbidezza.
Charles Heidsieck, la quint’essenza dello champagne. I suoi champagne affinano alloggiati in un “rifugio di pace”: una successione di quarantasette crayères collegate tra loro da gallerie, il tutto a venti metri di profondità e ad una temperatura costante di 10°C. Sono le antiche cave di gesso gallo-romane, risalenti al II° secolo, che solcano il cuore del territorio di Reims e la cui sezione ricorda proprio la forma di una bottiglia. E, dal momento che le buone regole non sostituiscono l’esigenza di distinzione, il tempo di affinamento accordato alle cuvée non millesimate è di almeno tre anni, laddove la legge fissa invece tale soglia a quindici mesi. Per arrivare ai 10 anni di affinamento in bottiglia sur lies della cuvée Blanc de Millénaires, un capolavoro a tutti gli effetti.
E’ proprio da una crayères della Maison, dalla forma particolarmente affusolata, che trae ispirazione il design della nuova elegantissima bottiglia di Charles Heidsieck.
Fondata nel 1945, Domaine «à Lafitte» è un’impresa a gestione familiare di 18 ettari che si trova a Sion, nella regione del Gers, nel cuore della terra dell’Armagnac. Viticoltori dal 1945, la famiglia Bachos realizza nella più pura tradizione un Bas Armagnac artigianale e autentico.
La caratteristica principale del terroir dell’Armagnac sono i suoli sabbiosi e argillo-calcarei, che donano ai vini ottima acidità, condizione ideale per la distillazione. Domaine “à Lafitte” ha scelto di specializzarsi in Vintaged Bas-Armagnac sin dal suo inizio.
Ogni millesimo ha una sua personalità che si ritrova nella degustazione dove si evincono sentori complessi quali aromi di pasticceria, di frutta secca, note più o meno dolci e potenza o leggerezza. l Bas-Armagnac millesimati sono prodotti della distillazione di vini ottenuti da uve Baco Blanc e Ugni blanc. Il Baco Blanc, varietà particolarmente adatta alle sabbie rosse la zona, apporta all’acquavite equilibrio, soavità e aromi di frutti maturi dopo un lungo invecchiamento mentre l’Ugni Blanc è più adatto per Armagnac giovani, in cui la varietà del vitigno non predomina sulle caratteristiche organolettiche del prodotto ma partecipa alla sua complessità. La tecnica di distillazione e il periodo di l’affinamento in legno, è determinante per la sua qualità e per aver una ottimale evoluzione aromatica del distillato.
Dal 1702 Jacques Ferrand, capostipite della famiglia, distilla e invecchia i prodotti dei suoi vigneti. Ancora oggi i suoi eredi portano avanti la secolare tradizione di distillatori. Agli inizi degli anni 1970, Pierre Ferrand, fonda il proprio marchio e inizia a promuovere l’immagine dei cognac dei distillatori di cru in tutto il mondo. Dodici generazioni dopo, Pablo Ferrand, produce unicamente invecchiati e prestigiosi Cognac, elaborati come allora, a Segonzac, in Francia nel cuore della Grande Champagne, migliore cru della regione del Cognac. È proprio Pablo che si occupa di tutto a 360°: dalla vendemmia, allo stoccaggio delle uve raccolte fino alle nuove piantagioni.
Gli 8.5 ettari di Ugni Blanc che si trovano nel cuore di Segonzac sono dedicati esclusivamente alla distillazione della selezione dei Cognac Grand Champagne 1er Cru di Marquis de Gensac. Questi distillati sono prodotti interamente in maniera artigianale, dalla vendemmia all’imbottigliamento, e tutto viene eseguito in un’unica cantina. Questi Cognac sono premiati per la loro qualità e sono l’orgoglio di Pablo Ferrand e della sua famiglia. Si caratterizzano per la spiccata morbidezza, la consistenza vellutata e le vivide note fruttate.
I Calvados Marquis de Saint Loup sono prodotti nel cuore della zona dalla denominazione Pays d’Auge, nei pressi del paese Saint Pierre.
Nel massimo rispetto della tradizione, soltanto le migliori mele prodotte da frutteti dall’alto gambo sono utilizzate per la produzione di questo particolare elisir.
Raccolte tra settembre e novembre, le mele sono pressate nella caratteristica ed antica pressa verticale. Soltanto il succo puro, e soltanto quello estratto nella prima pressatura, è utilizzato per elaborare il sidro. Il succo è successivamente messo in botti di rovere, dove avverrà la fermentazione naturale. Una volta terminata la fermentazione, il sidro è distillato due volte nell’alambicco a ripasso. L’acquavite viene quindi riposta in piccole botti di rovere per affinarsi.
Nel corso degli anni passati in legno, l’aroma del calvados evolve da note di frutta fresca verso un bouquet di profumi più complessi, leggermente speziati, con accenni a frutta secca.
La gamma dei Calvados Marquis de Saint Loup è costituita da una collezione di calvados AOC. I lotti sono stati acquisiti in occasione delle trasmissioni delle aziende normanne ed invecchiati nelle vecchie cantine della tenuta.
Fondata nelle Shetland nel 2002, Blackwoods si è trasferita nella tenuta di Ardgowan, a 40 minuti da Glasgow, dove dispone di una sorgente naturale che produce un’acqua eccezionale di purezza e dolcezza superiori. La vicinanza al mare e l’influenza riscaldante della Corrente del Golfo creano l’ambiente ideale per creare distillati davvero eccezionali, che riflettono la sua eredità marittima. I distillati di Blackwoods possiedono un caratteristico accento scozzese grazie all’incorporazione di botaniche autoctone, accompagnate da vivaci note agrumate.
Walser è un amaro di erbe alpine, che nasce là dove la natura ha donato all’uomo le vette ed i ghiacciai più alti d’Europa: il Massiccio del Monte Rosa. Nell’Alta Valle del Lys, in Valle d’Aosta, la Comunità Montana Walser, là insediatasi nel 1200, ricca di centenarie tradizioni, creò questa preziosa ricetta caratterizzata dai sapori naturali ottenuti dalle erbe alpine digestive, dall’assenzio gentile, dall’anice rilassante, dall’arancio amaro verde ricostituente, con le aromatiche e medicamentose, salvia, menta piperita e lavanda. Giovanni Rapa, fondatore dell’omonimo liquorificio, ne raccolse la tradizione ed iniziò alla fine dell’800 la sua produzione. Oggi l’amaro Walser viene ancora prodotto seguendo fedelmente l’antica ricetta, con immutata arte e passione.
Rapa Giovanni ottenne numerosi riconoscimenti: fu premiato dalle S.A.R. Umberto I e Margherita di Savoia, dai Pontefici Leone XIII e Pio X; ottenne il brevetto dal Duca di Genova. A Milano, nel 1914, fu insignito con la Gran Croce dei “Benemeriti del Lavoro”.
Arriva dalla Spagna e profuma di Mediterraneo la birra Er Boquerón, birra artigianale prodotta con l’acqua di mare.
Er Boquerón è una birra fresca, chiara e facile da bere, non filtrata né pastorizzata, a doppia fermentazione. Nel rispetto della legge di purezza tedesca del 1516, sono quattro gli ingredienti di questa cerveza artesanal: acqua, malto d’orzo, lievito e luppolo.
L’acqua di mare utilizzata è pura, ottenuta dalle zone più pulite e con miglior flora marina del Mediterraneo. La sua assoluta qualità è pienamente garantita da continue analisi del punto di estrazione e dal filtraggio esaustivo dell’acqua.
Questa birra, dai piacevoli aromi di malto, biscotto appena sfornato, zafferano e profumi iodati, è ideale per un aperitivo rinfrescante, come accompagnamento al pasto e per piacevoli momenti di relax: con Er Boquerón il Mediterraneo è a portata … di sorso!
La birra Er Boquerón è stata premiata nel 2014 a Bruxelles con due stelle d’oro ITQi (International Taste & Quality Institute) per il sapore eccezionale e l’assoluta qualità dalla giuria più esigente del mondo, ben 120 chef e sommelier provenienti dalle associazioni culinarie più importanti d’Europa.